Il centro di cattura e inanellamento degli uccelli ha il solo scopo scientifico è stato attivato dalla Provincia di Pesaro e Urbino nel 1993 ed è autorizzato e riconosciuto dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
L’attività, condotta sin dagli inizi da Umberto Giusini, è dotata di una notevole valenza scientifica in contesto nazionale e internazionale e compie anche la funzione di “laboratorio didattico” sul campo , ospitando la visita di numerose scolaresche, birdwatchers, appassionati o semplice visitatori del Parco. Per le sue caratteristiche il centro risulta pertanto una notevole attrattiva, costituendo uno dei progetti che negli anni ha riscosso maggiore successo!
Il lavoro svolto negli ultimi vent’anni da Umberto Giusini ed dai suoi collaboratori, ha rilevato come il San Bartolo sia un sito strategico per la migrazione di molte specie di uccelli. Dal 1993 al 2012 sono stati inanellati quasi 166.000 esemplari di 151 specie e 10 sottospecie (media per primavera di 8.277 individui). Alcune di esse risultano rarissime per la provincia e addirittura per l’Italia. E’ il caso dello Sparviere levantino, che da oltre 100 anni non era più stato catturato nella nostra penisola, anche se visto regolarmente in migrazione sullo Stretto di Messina, o dello Storno roseo, specie solitamente nidificante in Asia, oppure del Grillaio, specie rara in Italia e molto localizzata (soprattutto in Basilicata e in Provincia di Parma).
Altre importanti informazioni scaturite dall’attività del Centro riguardano le ricatture sul Monte Brisighella di esemplari inanellati in altre parti del mondo: i 3.580 individui catturati fino al 2007, (cioè il 2,5% del totale di tutte le catture) hanno infatti fornito dati molto interessanti sulle rotte migratorie, sulla strada percorsa durante la migrazione, la velocità e la longevità di questi volatili.

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