Lo studio dello svernamento degli uccelli acquatici è stato effettuato dal 2000 al 2006, dalla fine di settembre fino ai primi di marzo.
Durante i sei anni di studio sono state individuate 19 specie di uccelli svernanti tra cui le principali sono: il cormorano, lo svasso piccolo, lo svasso maggiore, il gabbiano reale e comune, lo smergo minore ed alcune rare come il gabbiano corallino, la volpoca e la strolaga maggiore
Esistono zone lungo il San Bartolo maggiormente frequentate e quindi importanti per lo svernamento degli acquatici. Esse sono:
Baia Flaminia, porto, foce del Foglia e costa fino Santa Marina, in cui è stata possibile l’osservazione di 13 specie acquatiche sul totale delle 19 avvistate. La presenza di scogli (che fungono da posatoi, dormitori, rifugi) e della foce del Foglia (che garantisce l’apporto di materiale organico) sono i fattori che determinano la presenza della maggior parte delle specie di svernanti in questa zona.
La zona alle pendici del Monte Brisighella: importante per lo svernamento dello Smergo minore, in cui si è sempre avvistato il maggior numero di individui, probabilmente per la presenza di tipologie di pesce considerato particolarmente appetibile e per le caratteristiche del territorio che lo rendono una zona di rifugio poco frequentata dall’uomo.
Vallugola: si vedono soprattutto le due specie di Svasso in numero sempre abbondante;
Gabicce Mare: ai confini del Parco, la zona degli scogli è frequentata da più del 30% (20-30 individui) di tutta la popolazione di Svasso maggiore presente d’inverno lungo il San Bartolo.
Fiume Foglia: si possono osservare d’inverno ben 9 specie lungo gli ultimi 5 Km del fiume. Anche se la Garzetta e l’Airone bianco maggiore sono rari, le altre specie sono stabili e usano il fiume come zona di alimentazione, rifugio e dormitorio.

Esistono due zone al largo del Parco, a circa 3 Km della costa, dove si pratica la mitilicoltura. La presenza dei mitili e l’abbondanza di pesce tra le strutture degli allevamenti fanno delle mitilicolture un ambiente particolarmente attrattivo per molti uccelli marini, come ad esempio il Cormorano e lo Smergo minore. La presenza di alghe e crostacei sugli allevamenti potrebbero attirare specie normalmente presenti in acque basse quali il Germano reale (Anas platyrhynchos) e la Folaga (Fulica atra) ma che a causa della difficoltà di raggiungimento è ancora tutto da verificare.

I dati raccolti sottolineano come il Parco Naturale del Monte San Bartolo rivesta un importante ruolo in quanto sito di svernamento per alcune specie di uccelli acquatici, che necessitano di un habitat particolare dove poter passare l’inverno. Tale habitat è reso favorevole dalla presenza della falesia e di zone portuali, utilizzate come rifugio in particolari periodi dell’anno.
Anche se la maggior parte delle specie sono “comuni”, queste caratteristiche dell’area del Parco permettono anche la sosta di specie rare e di particolare interesse.