Anticamente nota come “Castrum Medii”, per la sua “caratteristica posizione tra il Castello di Gabicce e quello di Fiorenzuola”, (denominato anche Galliolo o Gaiola o Garzoleto) il borgo è situato a circa 200 metri s.l.m. e costituisce un balcone naturale da cui lo sguardo può spaziare verso un ampio orizzontenel quale spiccano il Castello di Gradara, le “penne” di San Marino ed il Gibbo del Catria.
A Casteldimezzo si conserva parte della cinta muraria, una volta intervallata da numerosi torrioni, mentre la rocca è oggi scomparsa. Particolarmente interessante è la chiesa intitolata ai Santi ravennati Apollinare e Cristoforo, che custodisce un Crocifisso del XV secolo, opera di Jacobello del Fiore attorno al quale si narra una storia avventurosa ricordata da una lapide del 1652, collocata all’interno della chiesa stessa. Di altrettanta rilevanza la grande tavola posta sopra l’altare centrale, rappresentante una Madonna in trono col Bambino, i Santi Apollinare e Cristoforo ed angelo musicante, opera di F. Zaganelli e databile attorno al 1510.